CINQUE CONSIGLI PER CHI IMPARA A GUIDARE UNA MOTO

Pubblicato il : 04 Marzo 20214 tempo di lettura minimo
Economia, agilità nel traffico e divertimento alla guida sono le ragioni principali per cui la gente sceglie una moto. D’altra parte, molti lasciano il veicolo per paura. “La paura è un sentimento del tutto naturale che appare davanti all’ignoto. Di solito, coloro che rinunciano a usare una moto come mezzo di trasporto non ne hanno mai guidata una o hanno avuto una prima e unica esperienza spiacevole”, spiega Geraldo Tite Simões, giornalista e istruttore di guida per i corsi BikeMaster e Abtrans.

Per coloro che sognano di imparare ad andare in moto o che stanno appena imparando, il consiglio dato da Tite Simões è importante.

Scopri cinque consigli prima di andare in moto:

1 – Conoscere il veicolo

Il primo consiglio di sicurezza, soprattutto per i principianti, è rispettate la paura! Ci sono solo due tipi di motociclisti che pensano di essere senza paura i bugiardi e i pazzi. Ogni essere vivente ha paura e ha bisogno di sentire, perché è questo che preserva la specie. La conoscenza è il modo migliore per controllare la paura. Più si impara a conoscere il veicolo, la sua dinamica, i suoi punti di forza e di debolezza e come proteggersi, maggiore è il senso di sicurezza. In sintesi, il primo consiglio è: conoscere il veicolo e acquisire tecniche di guida preventiva.

2 – Scegliere la giusta bicicletta

Molti motociclisti principianti hanno una brutta esperienza perché hanno fatto la scelta sbagliata della bicicletta. Nessuno nasce sapiente, quindi quando si inizia a guidare le moto, bisogna essere consapevoli che alcune richiedono uno sforzo fisico e tecnico maggiore per guidare. Prima di scegliere una bicicletta, cerca e valuta soprattutto le dimensioni. Nel caso della prima moto, non deve nemmeno essere una piccola utilitaria di 125cc o 160cc, perché una moto di 250cc è migliore, più sicura e non molto più pesante. L’errore più comune quando si sceglie una bicicletta è non definire a cosa servirà. Questo genera motociclisti scontenti perché ne hanno comprato uno grande e pesante per affrontare 20 km di congestione ogni giorno. O quelli che comprano una moto all-terrain e non faranno mai nemmeno un chilometro su strade sterrate.

3 – Rispettare i limiti

È comune per il motociclista principiante avere il desiderio di guidare con gruppi di amici, partecipare a club e gruppi di motociclisti. Ma non tutti hanno lo stesso livello di esperienza. Cercare di stare al passo con un pilota più esperto può essere un grosso errore. Infatti, quando un gruppo è a conoscenza di un nuovo arrivato, il ritmo deve rispettare i limiti dei piloti più giovani. Oppure è meglio fissare un punto d’incontro e ognuno va al proprio ritmo.

4 – Mettere da parte l’arroganza

I tre fattori che portano all’incidente sono: negligenza, imprudenza e imperizia. Ma c’è l’arroganza, che è la sensazione che nulla di male può accadere alla persona. È generalmente più comune nell’adolescenza, ma alcune persone portano questa caratteristica per sempre, soprattutto gli uomini. La migliore cura per l’arroganza è l’umiltà. Fare solo ciò di cui si è capaci è la migliore postura per chi è disposto a cavalcare bene e per molti anni. E quando non vi sentite capaci, c’è sempre la possibilità di iscriversi a corsi di equitazione di qualità che vi aiuteranno a conoscere e rispettare i limiti dell’altro.

5- Mantenere la calma

Uno dei più grandi malintesi sulle moto è che sono un veicolo per chi ha fretta! Mentire, perché la moto è un veicolo per chi non vuole perdere tempo. Sono concetti molto diversi che devono essere compresi. La fretta è quella di voler andare più veloce di quanto la condizione permette. Chi usa le moto non ha bisogno di correre, perché è già molto più veloce del traffico. Per esempio, a San Paolo, una città di sei milioni di veicoli, la velocità media nell’ora di punta è di circa 18 km/h. Nelle stesse condizioni, una moto può viaggiare a 40 km/h senza correre rischi. Questo è più del doppio della media. Pertanto, il pilota non ha bisogno di correre per risparmiare tempo, poiché non perde più tempo pedalando normalmente.

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